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Festival delle Associazioni Culturali Fiorentine

a cura di Francesca Fiorelli Malesci

Martedì 27 settembre ore 16 Auditorium Fondazione CR Firenze Via F. Portinari n. 5

Promossa dall’Associazione Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli in collaborazione con la Fondazione Angeli del Bello

Studi d’artista, libri e cultura nel quartiere di San Lorenzo. Via Panicale fra Otto e Novecento. A cura di Francesca Fiorelli Malesci

Il nuovo volto dell’area di S. Lorenzo dopo il 1866

Giovanni Cipriani, Università degli Studi di Firenze

Alle origini dell’opera. Lo studio Fantacchiotti Gabbrielli in via Panicale

Valentino Moradei Gabbrielli, erede e conservatore Archivio Fantacchiotti-Gabbrielli

Intervento musicale a cura dell’Associazione Insieme per San Lorenzo

Panicale e dintorni: cultura ad alta densità nel primo Novecento fiorentino

Claudio Di Benedetto, già direttore della Biblioteca degli Uffizi

Custodi del Bello per San Lorenzo, un progetto della Fondazione Angeli del Bello per il sociale e la cura dei beni comuni nei quartieri

Alessandra Zecchi, Fondazione Angeli del Bello.

Il tema vede protagonista una delle strade fiorentine, negli ultimi anni,  più coinvolte da fenomeni di tensione sociale ed ancora alla ricerca di una precisa identità: via Panicale. La proposta nasce dalla volontà di riscoprire i tanti documenti, cartacei e fotografici, relativi alla presenza nella strada, sin dai primi decenni dell’Ottocento, dell’intensa attività di scultori di fama come Odoardo e Cesare Fantacchiotti, Raffaello Romanelli, Giovanni Duprè e dei pittori Pollastrini, Zotti, Faldi e Bonaiuti. Tra gli stranieri, si ricordano poi il Conte Boratynsky, lo scultore statunitense Horatio Greenough e il pittore inglese William Blundell Spence che, nella sua “Guida alla città dei Granduchi”, definì questo spazio una pepinière d’artisti. E ancora nel Novecento i pittori Laghi, Benini, Catoni, Vinicio Berti, lo scultore Donatello Gabbrielli, erede della bottega Fantacchiotti, nonché l’attività della casa editrice Vallecchi, che per molti anni ha avuto sede, come officina e laboratorio, negli spazi dell’antico convento di San Barnaba.

L’obiettivo è la riscoperta di una pagina della storia di San Lorenzo, quasi sconosciuta, legata alla preziosa tradizione della manifattura artistica fiorentina. Un’occasione importante, non solo per portare alla luce eventi e protagonisti di un passato di valore, ma anche per restituire la presenza di radici identitarie in grado di sostenere la nascita di una nuova ‘anima’ per la via, in chiave multiculturale e inclusiva di tradizioni diverse.

L’incontro coinvolgerà Giovanni Cipriani che traccerà la storia di questi luoghi dopo il 1866, anno decisivo per il giovane Regno d’Italia, in cui fu combattuta la II Guerra d’ Indipendenza. Divenute estremamente gravose le spese militari, tanto che il disavanzo dello Stato salì alla preoccupante cifra di 721 milioni di Lire, per reperire entrate straordinarie non si esitò a far ricorso ai beni ecclesiastici. Il 7 Luglio 1866, con il Regio Decreto 3036, mentre Bettino Ricasoli era Presidente del Consiglio dei Ministri, fu tolto il riconoscimento e quindi la capacità patrimoniale, a tutti gli Ordini, le Corporazioni e le Congregazioni Religiose Regolari, nonché ai Conservatori ed ai Ritiri che avessero carattere ecclesiastico.

I beni di proprietà degli enti soppressi furono incamerati dal Demanio e, per la gestione del cospicuo patrimonio fondiario, fu creato il Fondo per il Culto. Un immenso patrimonio divenne disponibile, assieme ad un numero incalcolabile di opere d’arte, e presto iniziarono le aste per ricavare denaro ed immettere nuovamente sul mercato terreni e fabbricati che a lungo erano stati parte integrante della Manomorta Ecclesiastica. A spese della Chiesa iniziava a costituirsi la piccola e la media borghesia italiana. Ecco perché vediamo nel quartiere di S. Lorenzo trasformare in studi ed opifici numerosi ambienti di S. Barnaba, in Via Panicale; divenire di uso privato il complesso di S. Iacopo in Campo Corbolini, in Via Faenza; scomparire S. Clemente e S. Agata, in Via San Gallo, per accogliere l’Ospedale Militare; ridurre ad usi diversi, soprattutto di carattere militare, S. Apollonia, sempre in Via San Gallo.

In questo contesto, Valentino Moradei Gabbrielli farà rivivere i fasti e la grande attività, dai numerosi risvolti internazionali, dello studio Fantacchiotti. Un laboratorio di scultura dove si sono avvicendate, nell’arco di due secoli, tre generazioni di artisti, Odoardo Fantacchiotti 1811-1877, dopo di lui il figlio Cesare Fantacchiotti 1844-1922, e successivamente Donatello Gabbrielli 1884-1955 allievo di Cesare.

L’ambiente, smantellato e chiuso a seguito dell’alluvione del 1966, fu destinato ad altre funzioni, ma grazie a materiali documentari diversi, si può ricostruire, o meglio immaginare, quello spazio architettonico che era lo studio di scultura Fantacchiotti-Gabbrielli.

 A Claudio Di Benedetto resta poi il compito di raccontare quell’isolato, denso di storia e di arte, compreso fra le vie Panicale, Guelfa, San Gallo, Ariento. Presenze medievali, aristocrazia e “popolino”, studi d’artista otto-novecenteschi (da Giovanni Dupré a Vinicio Berti), fascismo e antifascismo, pagine d’onore ne “Lo scialo” di Vasco Pratolini, il tutto per un confronto impietoso – o pietoso – con i nostri giorni.

Infine Alessandra Zecchi illustrerà Custodi del Bello per San Lorenzo, un progetto pilota di rigenerazione urbana della Fondazione Angeli del Bello, che ha avuto come partner l’Associazione Insieme  per  San  Lorenzo e l’intero quartiere, compresa la Comunità Filippina, oggi presente nell’ex convento di San Barnaba, storico protagonista di quest’area.

La Fondazione Angeli del Bello, premiata quest’anno con il Fiorino d’oro, ha acquistato grandi meriti a livello cittadino per l’attività di manutenzione del patrimonio edilizio.

CV dei relatori

Giovanni Cipriani già Professore Associato di Storia Moderna all’Università degli studi di Firenze, titolare degli insegnamenti di Storia Moderna e di Storia della Toscana nell’Età Moderna. Ad una intensa attività didattica e di ricerca ha affiancato una amplissima attività di conferenziere.

Numerosa la bibliografia sulla storia fiorentina e toscana fra Sette e Ottocento.

Claudio Di Benedetto, già nel Ministero dei Beni Culturali ha diretto la Biblioteca degli Uffizi e pubblicato studi di ambito letterario.

Valentino Moradei Gabbrielli erede e conservatore dell’ Archivio Fantacchiotti-Gabbrielli, ha promosso ricerche e studi sugli scultori Odoardo e Cesare Fantacchiotti. Ha curato gli Atti del Convegno su Odoardo (Firenze 2021) e sta seguendo le celebrazioni per il Centenario dello scultore Cesare Fantacchiotti (Firenze novembre 2022).

Alessandra Zecchi per la sua lunga e rilevante attività nella Fondazione Angeli del Bello, coordinatrice del progetto Custodi del Bello..

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