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Le sculture di Sauro Cavallini nel Chianti Fiorentino

Il ricco programma di visite guidate organizzato dalla nostra associazione prevede nel prossimo autunno una visita guidata allo studio di Sauro Cavallini. Grazie a questo articolo che ci invia Barbara Santoro potete godere di una interessante anteprima.

Dal 6 maggio fino al 28 ottobre sei opere in bronzo di grandi dimensioni di Sauro Cavallini arrederanno le piazze comunali di Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa.

Sabato 6 maggio alle 15:30 in piazza Matteotti a Greve alla presenza dei sindaci dei tre comuni coinvolti, In una piazza resa splendente dall’ esposizioni di migliaia di piante dagli sgargianti colori le due grandi sculture” Balletto multiplo” e il” Centauro” hanno preso posto in questa manifestazione dal titolo ”Vitality”.

Le grandi opere lanciano ancora una volta l’attuale messaggio artistico di Sauro Cavallini, fatto di umanesimo, pace ed impegno alla fratellanza.

I bellissimi borghi e con loro le comunità dialogano fra di loro lanciando messaggi d’amore ed uniscono ed intrecciano relazioni, mentre le grandi sculture non si limitano ad abitare uno spazio ma esprimono un’energia vitale, quella sostenibile leggerezza dell’essere che ci fa sentire parte di un mondo in continua evoluzione, fermo solo nella tutela dei diritti umani, patrimonio imprescindibile da difendere e preservare.

Le opere di Cavallini si muovono, si rivolgono al cielo, ben piantate in terra perché orgogliose delle loro radici. Parlano, pregano ,invocano ma soprattutto comunicano e mai lasciano indifferenti chi le osserva. Si crea un sottile dialogo con il visitatore, sia esso italiano o straniero che si sente accolto da questi monumenti testimonianza della sensibilità artistica di uno dei protagonisti più grandi del’ 900.

Nato a La Spezia  il 4 marzo 1927 con la famiglia  si trasferisce a Firenze e qui sviluppa la sua intera produzione artistica fino alla morte avvenuta il 27 luglio 2016.

Nel 1943 a soli 16 anni Cavallini conobbe l’orrore della prigionia nel campo di internamento di Gradaro a Mantova dove visse per circa un anno. La sofferenza che vide intorno a lui lo segnarono fortemente e le atrocità vissute lo portarono  a creare figure scarnificate e spettrali di prigionieri lacerati dalle torture della guerra. Con la tecnica “goccia a goccia”  cominciò a fondere tutti quei materiali  di ferro scartati con la fiamma ossidrica, rischiando di bruciarsi le mani ed è anche gli occhi. Le sofferte sculture ,che mai avrebbe riproposto negli oltre cinquanta anni successivi, sono state esposte nella mostra ”L’opera di un internato” a Palazzo Strozzi Sacrati ,mentre una splendida opera :”Balletto Multiplo” troneggiava nella piazza del Duomo sul dietro di Santa Maria del Fiore.

Nel 1957 espose da autodidatta alcune opere in una collettiva a Firenze;  in seguito aprì uno studio in via Orsanmichele dove ebbero inizio le sue prime sperimentazioni con vari materiali. Nel 1960 ,dopo aver acquistato un pezzo di terra sulla collina fiesolana si fa costruire la casa, appagato dalla bellezza della natura e dalle piante che la circondano.

Dall’esordio della sua carriera artistica avvenuta nel 1965 quando la scultura” Il Gatto” vinse il primo premio  alla sedicesima edizione del Fiorino d’oro,  Cavallini è diventato un protagonista nel campo artistico e molte sono state le commesse internazionali ricevute  che gli hanno permesso di collocare le sue sculture in, città, istituti bancari e in collezioni private. Nel 2017 è stato creato il Centro Studi Cavallini, aperto ai visitatori   dove possiamo ammirare le sculture e gli oli dai vivaci colori e visitare la casa -studio del maestro. Qui possiamo vedere lo splendido bozzetto dell’”Ultima cena” in bronzo e, ancora da realizzare il sogno dell’artista mai fuso , un’ ultima cena  di più di 16 metri di lunghezza per 7 metri d’altezza in gesso. Sauro finché visse sperò di trovare qualcuno che potesse fondere nel bronzo la sua creatura per poi vederla posizionata in qualche parte della città. Purtroppo il costo  della fusione è talmente alto che forse solo qualche magnate potrà farlo in futuro.

Tante le sue opere sparse in tutta Europa ,  due grandi sculture in bronzo sono esposte nel Principato di Monaco, “ Il Passo a due” è ubicato nei giardini Grace Kelly nel quartiere di Fontvielle mentre “Fraternità”  è collocata all’ingresso inferiore della stazione di Monaco Montecarlo. Una scultura in bronzo dedicato allo statista tedesco Konrad Adenauer si trova nel Palazzo del Governo a Boon.

A Firenze  ci sono la” Fontana della maternità” in piazza Ferrucci,” Icaro”  è posizionato davanti a Villa Favard,  lo splendido” Volo di gabbiani” davanti alla sede della Rai ed il grande Crocifisso è esposto nel Cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte dove l’artista è sepolto. Ma l’opera che amo di più è” Il Monumento alla Pace” all’ esterno del Palazzo dei Congressi.

La produzione del maestro, come ben si intuisce, è stata apprezzata per oltre mezzo secolo, e si è meritata numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Le sue figure hanno una levità eccezionale e pur nel bronzo risultano armoniose dimostrando il grande estro creativo dell’artista .D’altronde Cavallini ha sempre avuto un profondo sentimento di amore per la vita e di denuncia contro ogni sopruso e violenza ,è stato un uomo di pace come lo dimostrano i suoi monumenti.

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