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Mostra ” Luca Giordano – Maestro Barocco a Firenze “

Lo scorso 11 maggio, accompagnati dal curatore Riccardo Lattuada, alcuni dei nostri soci hanno partecipato alla visita guidata alla mostra ” Luca Giordano – Maestro barocco a Firenze ” attualmente in corso in Palazzo Medici Riccardi.

Barbara Santoro ci propone questo suo interessante articolo dedicato alla mostra

Una selezione di circa 50 opere, alcune delle quali mai viste a Firenze prima d’ora, ripercorrono l’attività fiorentina del pittore napoletano Luca Giordano, attivo nella città toscana tra il 1682 e il 1686. Luca Giordano nacque a Napoli nel 1634 da un modesto pittore Antonio e da Isabella Imparato. Fin da bambino fu abilissimo nel dipingere, per la grande abilità acquisita nel ricopiare le opere  presenti nelle chiese napoletane. Nel 1654 si recò col padre a Roma e poi soggiornò per un lungo periodo in questa città, per studiare le opere antiche di Michelangelo, Raffaello, Correggio, Rubens e Caravaggio. Si trasferì poi a Venezia per apprendere meglio la lezione dei maestri veneti. Nel 1658 si sposò con Margherita Dardi  ed abbandonò lo studio del padre. Il viceré di Napoli Gaspar de Bracamonte gli commissionò una grande pala , oggi conservata al museo di Capodimonte. Da questo momento in poi fra il vicerè e il pittore nacque un vero e proprio sodalizio lavorativo, che lo porterà a dipingere tele per le grandi chiese napoletane ed anche opere destinate alla raccolta personale del Bracamonte, che porterà poi in Spagna alla fine del suo mandato.

 Ed è proprio Palazzo Medici Riccardi a ospitare la mostra ‘Luca Giordano. Maestro barocco a Firenze’, dal 30 marzo al 5 settembre 2023.
    La rassegna dedica un’attenzione particolare alla volta della Galleria degli Specchi posta in relazione con altre opere dell’artista. Tra quelle in mostra spiccano una serie di dieci bozzetti della Galleria degli Specchi e della volta della Biblioteca Riccardiana, di proprietà della National Gallery di Londra. E ancora, le Virtù distribuite in varie collezioni private europee e poi quadri provenienti da musei italiani come le Gallerie degli Uffizi, il Museo dell’Opera del Duomo di Siena, il Museo di Palazzo Mansi a Lucca oltre a opere di collezioni private. Scopo della mostra è anche quello di dare nuovo risalto agli affreschi della Galleria e della Biblioteca che sono oggetto di studio da parte dell’Opificio delle Pietre Dure per approfondire la peculiare tecnica veloce impiegata dal Giordano, che lo fece nominare “Luca fa presto”.

Questi lavori furono iniziati nel novembre del 1682 per poi essere interrotti nella primavera del 1683, quanto il Giordano dovette fare ritorno a Napoli per gravi motivi di famiglia. Il padre gli morì proprio in quello stesso anno e la moglie era gravemente malata. Il marchese Riccardi inviò più volte a Napoli lettere al Giordano con le quali gli chiedeva un suo immediato rientro in terra fiorentina per completare l’opera lasciata interrotta. Gli affreschi furono ripresi e completati nella primavera del 1685 e il 1 settembre di quell’anno il Riccardi elargì al pittore napoletano 2957 scudi. Più tardi il Riccardi era talmente entusiasta del ciclo di affreschi compiuto che donò a Luca altri 1000 scudi.

Al centro della volta troneggia la glorificazione della dinastia medicea, dove in un vortice di nubi e angeli, sei membri del casato fiorentino sono ritratti con una stella luminosa sul capo. Essi sono Cosimo I, Ferdinando I, Ferdinando II, Cosimo III e Ferdinando e Gian Gastone (quest’ultimi due a cavallo). Con le opere realizzate a Firenze soprattutto quelle di Palazzo Medici Riccardi il Giordano ottenne grande successo e si fece conoscere in ogni parte d’Italia e di Europa. La sua pittura ariosa e coinvolgente, di carattere sacro o profano, influenzerà l’attività di molti giovani pittori sia napoletani che meridionali come Francesco Solimena , Corrado Giaquinto,  Sebastiano Conca, Nicola Malinconico,  Paolo De Matteis e Giuseppe Simonelli e fra i veneziani e fiorentini Giambattista Tiepolo, Sebastiano Ricci, Giovanni Camillo Sagrestani, Giovanni Antonio Pellegrini e Antonio Zanchi, nonché stranieri come Jean Honoré Fragonard e Francisco Goya. Le commesse a Luca Giordano continuarono negli anni con Cosimo  III dei Medici per la cappella di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi e con Vittoria della Rovere con” La fuga in Egitto”(oggi agli Uffizi) e ” l’Annuncio ai pastori” per la famiglia Del Rosso. Anche quando il Giordano rientrò a Napoli inviò al granduca fiorentino due tele per la chiesa esterna della villa L’ Ambrogiana a Montelupo fiorentino.

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